Articolo pubblicato su “BioEcoGeo Magazine” – 24.11.2020.
La montagna ha un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. Per molti aspetti è determinante tanto quanto le attività industriali e urbane, basti pensare alla quantità di risorse naturali e rinnovabili che derivano dal paesaggio montano: biodiversità, foreste, acqua, cibo, energia. Sono numerosi gli obiettivi dell’Agenda 2030 in cui le attività montane vengono direttamente interessate: Goal 15 “Vita sulla terra”, Goal 13 “Lotta al cambiamento climatico”, Goal 11 “Città e comunità sostenibili”, Goal 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”.
Ma se per le attività produttive esistono ormai numerosi strumenti e sistemi di gestione per la sostenibilità, sullo sviluppo sostenibile della montagna si percepisce ancora una carenza di linee guida e percorsi formativi. Al fine di fornire uno strumento concreto a chi abita e lavora nelle aree montane dell’Appennino emiliano-romagnolo è nato il progetto AL.FO.N.S.A. (ALta FOrmazione e iNnovazione per lo Sviluppo sostenibile dell’Appenino).
Dalla collaborazione tra le Università di Parma, Modena-Reggio, Ferrara, Bologna, della Cattolica di Piacenza e del Politecnico di Milano, nasce AL.FO.N.S.A. il cui obbiettivo è quello di rilanciare il ruolo delle aree dell’Appennino a partire dall’uso di buone pratiche improntate alla sostenibilità e ispirate all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Una caratteristica che rende innovativo questo corso di formazione è rappresentata dalla progettazione. L’intero corso – finanziato dalla Regione Emilia-Romagna – è stato realizzato con la collaborazione di vari stakeholders pubblici e privati; può quindi essere un utile strumento per amministratori pubblici, personale tecnico degli enti locali, membri di associazioni impegnate nella promozione sociale e territoriale, imprenditori e singoli cittadini.
Dal sito del progetto si legge che dentro i nuovi scenari disegnati dalla globalizzazione e dal cambiamento climatico, il paradigma dello sviluppo sostenibile modifica le opportunità dei vari territori (…). I territori appenninici, considerati solitamente periferici e deboli, possono così riacquisire vitalità favorendo il benessere di quelle comunità e al contempo fornire adeguati servizi ecosistemici ai cittadini delle zone urbane e rurali di pianura. La sfida dello sviluppo dell’Appennino si gioca, oggi più di ieri, sulla disponibilità di competenze in grado di promuovere in ottica dinamica e sostenibile processi produttivi, assetti organizzativi, gestione territoriale, interrelazioni globale-locale capaci di valorizzarne il patrimonio e le risorse per creare benessere diffuso e rinforzare il ruolo della montagna per l’intera società.
Da ormai diversi anni la montagna si trova a dover gestire un grande problema: lo spopolamento dei suoi paesi. Nell’Appennino parmense, ad esempio, si stima che dagli anni ’80 ad oggi molti comuni hanno perso dal 35 al 45% della popolazione. Un trend che in provincia di Parma si conferma di anno in anno nonostante il dato complessivo della popolazione residente nel territorio provinciale sia in continuo aumento (+0,53% nel 2019 mentre per la montagna si registra un -0,9%). L’intento di AL.FO.N.S.A. è anche quello di contrastare questo fenomeno puntando sulla condivisione di nuove competenze e opportunità fornite dai programmi di sviluppo sostenibile.
Il primo ciclo di workshop realizzato dall’Università degli Studi di Parma avverrà nella forma di webinar, ed è iniziato lo scorso 19 novembre ma proseguirà fino al 15 dicembre. I corsi continueranno anche nell’anno 2021 e 2022 e numerosi saranno i temi trattati: agricoltura e produzioni locali, sviluppo sostenibile delle aree montane, territorio e ambiente, turismo responsabile e patrimonio culturale.
L’iscrizione ai corsi è gratuita ma obbligatoria e la si può fare accedendo al seguente link.