Una leader per il centrosinistra in Italia

Che sia tra due o nove mesi, gli italiani saranno presto chiamati alle urne per votare il prossimo Governo Italiano. Comunque la si guardi il tempo è poco e nel campo del centrosinistra non vedo un leader forte in grado di preoccupare i partiti di destra. Letta sta facendo bene il segretario del Partito Democratico e avrebbe anche le competenze e l’esperienza per far bene il Presidente del Consiglio – di fatto lo è già stato – ma non sono sicuro che sia il leader migliore per vincere le prossime difficilissime elezioni. Certo, le elezioni non si vincono solo in base alla scelta del candidato presidente, determinanti sono anche le alleanze e le coalizioni, molto meno (purtroppo) i programmi. Ma su possibili alleati e su riforme da inserire nei programmi ne parlerò più avanti. Adesso, proprio per il poco tempo a disposizione, trovo urgente riflettere su una figura autorevole e convincente che possa portare il centrosinistra a vincere le prossime elezioni.

A tal proposito faccio molta fatica ad accettare che la prima premier donna in Italia possa essere Giorgia Meloni, espressione di una destra conservatrice e nazionalista. Com’è possibile che dopo tutto l’impegno messo da tante donne e tanti uomini di sinistra, nelle lotte per la parità di genere e l’emancipazione femminile, il principale partito progressista italiano non sia ancora riuscito a proporre con convinzione una donna alla guida del Paese? Non voglio girarci intorno: su questo tema il PD ha fallito. Di donne capaci nel partito ce ne sono tante ma per motivi a me oscuri (o più probabilmente per una cultura politica ancora troppo maschilista) non sono mai state valorizzate come avrebbero dovuto.

Sono convinto che ora sia il momento di cambiare e, partendo dalle competenze, proporre un nome che vada fuori dai personalismi e dai tatticismi politici (che interessano solo ai politici). Se io fossi in Enrico Letta mi metterei fin da subito a promuovere una leader per il centrosinistra per le prossime elezioni.

Qualche nome: da ormai diverso tempo sto seguendo l’attività di due donne del PD che sono stimate dalle istituzioni e dalla società civile, sia a livello nazionale che internazionale. Sto parlando di Simona Bonafè e Irene Tinagli.

Simona Bonafè – 49 anni, laureata in Scienze Politiche – è attualmente europarlamentare e vicepresidentessa del Gruppo dei Socialisti & Democratici. Svolge attività politica da tanti anni e gode di stima tra gli esponenti delle associazioni ambientaliste grazie al suo impegno sulle tematiche ambientali (è stata relatrice per il Parlamento Europeo delle quattro direttive sull’economia circolare). È un’europeista convinta e ha l’esperienza politica necessaria per essere candidata. Qualcuno la ricorderà come fedelissima di Renzi, di fatto va riconosciuto a lui il merito di averla fatta conoscere ad un ampio pubblico, ma sono passati più di dieci anni e le loro strade si sono separate tempo fa, per cui eviterei di fossilizzarmi su eventi di un’altra epoca (politicamente parlando).

Irene Tinagli – 48 anni, laureata in Economia e addottorata all’università di Pittsburgh (Stati Uniti) – è attualmente europarlamentare e vicepresidentessa del Partito Democratico. È professoressa all’Università Carlos III di Madrid ma da anni è impegnata in politica ed è stata consulente delle Nazioni Unite. È conosciuta e stimata in tutta Europa e si è anche impegnata su tematiche di genere e sui diritti civili. Qualcuno la ricorderà per essere stata nella lista di Mario Monti; si è trattata di una “parentesi politica” poiché veniva dall’esperienza del PD, dove poi è tornata. Come detto precedentemente, stiamo parlando di un’altra epoca.

Due donne, due professioniste dal profilo internazionale, che possono rappresentare anche un punto di unione tra i possibili alleati.

Ho riportato solo due proposte ma, come detto in precedenza, i nomi di potenziali candidate premier potrebbero essere molti di più. Anche se sono consapevole che questo mio appello rimarrà inascoltato, ho ritenuto comunque utile porre la questione della leadership femminile nel centrosinistra italiano. Sarei curioso di sapere il parere degli amici che tuttora fanno politica attiva nei partiti e capire se qualcosa si sta muovendo su questo importante fronte.


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...