2021: l’anno della scoperta del secolo (che forse abbiamo già dimenticato)

Tra le tante notizie del 2021 ne ho selezionata una che, a mio parere, ha una portata storica. Ve la ripropongo come ricordo dell’anno che sta per concludersi e perché ho l’impressione che si sia un po’ persa tra i tanti avvenimenti dei mesi scorsi.

In ottobre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato l’uso di un vaccino contro la malaria e per avere un’idea di cosa questo significa riporto brevemente alcuni dati relativi alla malattia (per approfondimenti vi segnalo l’articolo pubblicato dall’ISPI da cui ho tratto l’infografica qui sotto).

Si stima che ogni anno il parassita della malaria contagia circa 228 milioni di persone e secondo il World Malaria Report del 2020, circa 400mila persone all’anno muoiono, due terzi dei quali sono bambini africani sotto i 5 anni. Questi dati, che forse dopo due anni di pandemia leggiamo con occhi diversi, ci danno il senso della gravità.

Come genitore di un bambino di poco più di 2 anni, sto male ogni volta che vedo mio figlio con un po’ di raffreddore, ma so che si tratta di un disagio temporaneo e che tutto sommato “aiuta a farsi gli anticorpi”. Per un bimbo che si ammala di malaria non è così: in molti casi questa odiosa malattia può portare al decesso in meno di 24 ore. Fra le categorie particolarmente colpite, oltre i bambini, ci sono le donne incinte e i soggetti sieropositivi. Mentre molti adulti che sopravvivono alla malattia incorrono in spese mediche e perdita di reddito, perché è una malattia da cui non si guarisce mai completamente: la febbre ricompare periodicamente, insieme alla difficoltà a deambulare. In alcuni casi causa anche la perdita della vista.

Questi dati fanno paura, lo so, ma aiutano a guardare l’altra faccia della medaglia. Dopo oltre 30 anni di ricerche è stato finalmente trovato il vaccino per prevenire, e forse in un futuro debellare, anche questa drammatica malattia. I primi studi riportano che il vaccino è potenzialmente in grado di prevenire circa 5,4 milioni di casi all’anno e 23mila decessi di bambini di età inferiore ai 5 anni. Alcuni l’hanno ribattezzata “la scoperta del secolo” e penso non sbaglino.

Certo, qualcuno obbietterà che questa scoperta poteva arrivare molto prima e sono anch’io della stessa idea. Evidenzia un’altra grande ingiustizia dei nostri tempi: se la malattia non colpisce i “Paesi ricchi” la cura arriva molto più lentamente, non si percepisce lo stato di emergenza e di fatto non ci sono interessi economici che velocizzano il processo. È una visione miope, di chi ancora non ha capito che i confini esistono solo da un punto di vista giuridico e mai come ora le persone sono quotidianamente in contatto in ogni parte del mondo.

Voglio però concludere rimarcando l’importanza della notizia: il vaccino, sperimentato nel 2019, ha già ridotto la mortalità indotta dalla malaria del 30%. Questo ci ricorda che dobbiamo avere fiducia nella ricerca, anche nei momenti più difficili.

 

Fonte infografica: ISPI

Fonte immaginie di copertina: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù


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