“Non ho mai visto una campagna elettorale più sgangherata, più mediocre e più piena di promesse impossibili”. Queste sono le parole con cui Emma Bonino ha definito la campagna elettorale che sta per concludersi. Sono parole che condivido perché purtroppo credo anch’io che la qualità dei programmi elettorali e dei vari leader politici sia effettivamente bassa.
Si sente parlare, in modo totalmente superficiale, solo di sicurezza e lavoro. Sono completamente scomparsi temi come la ricerca, la scuola, l’ambiente, la sanità, lo ius soli, i diritti civili, la cooperazione, la parità di genere. Non ho sentito una proposta concreta per affrontare il problema della disparità salariale e della disparità di carriera tra uomo e donna. E penso che prima di promettere fantomatici posti di lavoro (a condizioni non meglio chiarite) bisognerebbe prima di tutto affrontare il problema del fatto che molte donne sono ancora costrette ad abbandonare il lavoro quando diventano mamme. Bisogna affrontare il problema del fatto che i finanziamenti per la ricerca in Italia sono tra i più bassi d’Europa, che il livello di analfabetismo è in aumento e che gli italiani leggono sempre meno (dati ISTAT 2016: il 57,6% della popolazione italiana con più di 6 anni dichiara di non aver letto neanche un libro di carta in un anno).
Sono convinto che agendo seriamente su questi temi, con progetti di riforma fatti da persone competenti, si risolverebbero indirettamente tanti problemi legati alla disoccupazione e all’insicurezza.
Di questi tempi la qualità della politica italiana è demoralizzante e per questo ripongo le mie speranze nell’Europa; per questo guardo con favore i partiti che dell’Europa hanno fatto il proprio cavallo di battaglia (unico argomento che sento citare con più frequenza rispetto alle elezioni passate). Ho apprezzato il fatto che il Partito Democratico abbia voluto iniziare la sua campagna elettorale con l’iniziativa “il Futuro si chiama Stati Uniti d’Europa“, che la lista di Emma Bonino abbia coraggiosamente messo sul suo simbolo “+ Europa” in risposta a tutti quei politici privi di visione a lungo termine che vorrebbero addirittura uscire dall’Unione Europea (per me dei folli), ho molto apprezzato l’endorsement di Romano Prodi, europeista convinto, nei confronti della lista ulivista “Italia Europa Insieme“.
E’ chiaro che il mio voto andrà a questa coalizione, nella speranza che le parole mancanti si trasformino in riforme vere e lungimiranti, nella certezza che solo sostenendo il progetto degli Stati Uniti d’Europa potremmo davvero vivere in sicurezza e stabilità.